Gli utenti delle piattaforme di Zuckerberg si imbestialiscono: si preannuncia il flop.
Facebook e Instagram sono i social network delle ultime generazioni. Volendo essere pignoli, Facebook è ormai dagli ultimi anni appannaggio quasi esclusivo di millennials e boomer, ossia rispettivamente i nati negli anni ’80 e negli anni ’50-’60. Fatto curioso è che proprio la parola “boomer” abbia acquisito una connotazione negativa a causa di contenuti condivisi proprio sullo stesso social su cui ora la categoria domina.
Instagram è invece un social usato maggiormente dalla generazione Z, ossia i nati dal 1995-6 in poi. Oltre a configurarsi come social network, queste piattaforme sono in realtà dei social media. La differenza è presto spiegata: i primi si focalizzano sulla connessione degli utenti, dunque sulla possibilità di intrecciare una folta rete di conoscenze; i secondi premono sulla condivisione di content multimediali.
All’origine, negli anni ’10 del 2000, la distinzione tra le due tipologie era netta. Adesso non più: i social citati sono formule ibride e la componente multimediale risulta cruciale per gli utenti.
Ecco che ciò che potrebbe succedere si preannuncia già un disastro clamoroso: lo stop della musica sui social.
Ciò che potrebbe succedere è che non sarà più possibile condividere contenuti audio musicali sui social di Zuckerberg. Immaginate di condividere una storia su Instagram e non poter aggiungervi una colonna sonora d’effetto, che sia per rendere comicità o dramma.
Ma come mai si prospetta tale eventualità? Non si tratta di un malfunzionamento, bensì di un accordo potenzialmente andato in rovina tra Meta e SIAE. Come in molti sapranno, quest’ultima sigla sta per “Società Italiana Autori Editori”. In sostanza, la SIAE è l’ente più importante al mondo che gestisce i diritti d’autore di musicisti, scrittori e quant’altro.
Una delle possibili conseguenze della eventuale rescissione del contratto tra i due colossi è che gli artisti non potranno più sponsorizzare i propri brani in modo semplice. I social sono diventati uno strumento immediato da sfruttare per farsi pubblicità.
Non solo gli artisti, ma in generale quasi tutto il commercio si serve di musiche e canzoni per poter spingere i prodotti da vendere. A lamentarsi di ciò che potrebbe accadere sono anche gli Amici di Maria De Filippi, come emerge da un tweet.
A quanto pare, il problema è circoscritto al territorio italiano. È per i brani italiani che Meta non riesce a trovare un accordo con SIAE per rinnovare le licenze scadute a gennaio 2023. Che ne sarà della musica del Belpaese?
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