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Morte Kobe Bryant, arriva la sentenza: le foto shock da 30 milioni di dollari

Murales in onore di Kobe
Murales a Los Angeles in onore del cestista Kobe Bryant e sua figlia | Novanews.it

Il capitolo sulla morte del giocatore di basket sembrerebbe essersi chiuso. Ma a che prezzo?

Kobe Bryant è stato un giocatore di basket attivo nei Los Angeles Lakers. Alto 198 cm, si configura come il cestista più giovane a essere entrato in NBA. Infatti è a 17 anni il suo esordio in Lega, debuttando con gli Charlotte Hornets per poi passare ai Lakers.

In 20 anni, Kobe Bryant riesce a vincere tutto con la squadra di Los Angeles: ben 5 campionati NBA, due medaglie d’oro alle olimpiadi di Pechino e le frequenti nomine come Mvp, ossia miglior giocatore dell’anno.

Sorprendentemente in forma smagliante nei suoi 96 chili, Kobe è una vera e propria leggenda del basket. Le sue peculiarità? L’agilità, la determinazione, la velocità, tutte caratteristiche che gli hanno valso l’appellativo di Black Mamba. È nel 2020 purtroppo che succede la tragica vicenda: perde la vita insieme ad altre 8 persone.

La scomparsa del cestista NBA

Kobe Bryant si stava recando a una partita di basket insieme a sua figlia Gianna, chiamata in famiglia con il diminutivo Gigi. Era il 26 gennaio 2020: Kobe noleggia un elicottero privato con a bordo altre 7 persone oltre sé e sua figlia. Mentre volavano sopra le colline della California, d’un tratto un inspiegabile incidente. Il velivolo si schianta sulle Calabasas, provocando la morte di tutti e 9 i passeggeri.

Sul luogo dell’incidente, viene poi fatta erigere una statua di omaggio celebrativo per il cestista e la piccola Gigi.

Oltre al tragico evento però, accade qualcosa che mette ulteriormente in agitazione il popolo del web. L’episodio genera un senso di impotenza e di rabbia nella moglie ormai vedova di Kobe, Vanessa Bryant.

Statua
Statua in memoria di Kobe e Gigi | Novanews.it

La guerra di Vanessa Bryant

Sul luogo dell’incidente, i poliziotti scattano foto del cadavere di Kobe e di tutte le altre vittime. Ciò di per sé non sarebbe reputato dai più un problema, dal momento che gli agenti della polizia sono in diritto di esercitare la propria funzione documentando gli eventi. Il problema è che queste foto sono state condivise e postate sui social.

Il gesto è stato condannato prontamente sia da Vanessa che dal popolo di internet. Dopo anni di lotte e battaglie da parte della vedova del campione di basket, però, pare si sia raggiunta una soluzione definitiva: Los Angeles accetta di versare un indennizzo alla famiglia Bryant di circa 30 milioni con lo scopo di spegnere il fuoco del contenzioso relativo alle foto condivise senza consenso. Vanessa vince, ma certamente il denaro non cancella il dolore per la perdita di Kobe e della piccola Gigi.